Il 31 maggio 2025, a Rocca Santo Stefano (Rm), si è svolto ItinerArte. Scultura, Saperi e Territorio, evento dedicato all’inaugurazione di un percorso di sculture in acciaio corten, travertino e pietre locali, ispirate ai mestieri tradizionali. L’iniziativa, organizzata dal Comune in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Roma, la Società Geografica Italiana e l’Università Roma Tre, si inserisce nel progetto Prin 2022 PNRR Envisioning Landscapes.
Guidati dal team di ricerca, i partecipanti hanno attraversato il centro storico in un trekking urbano che ha unito arte contemporanea e memoria storica.
Fig. 1. Sara Carallo e Francesca Impei accompagnano i partecipanti lungo le vie del paese utilizzando la cartografia storica e contributi iconografici e letterari.
Lungo il percorso, cartografia storica e fonti iconografiche hanno fatto da contrappunto alle nuove opere, realizzate da cinque studenti del corso di scultura dell’Accademia durante il workshop "Copia Incolla. Sculture in Rocca; gli antichi mestieri visti dall’arte contemporanea". I lavori, ispirati ai mestieri del fabbro, della massaia, del cestaio e del bottaio, oltre a installazioni dedicate ai cicli della semina e del raccolto, hanno riportato in vita l’universo del lavoro tradizionale attraverso linguaggi artistici attuali.
Un ruolo centrale è stato affidato agli artisti del Grand Tour. I partecipanti hanno potuto osservare schizzi e dipinti di Théodore Caruelle d’Aligny, che soggiornò a Rocca Santo Stefano nell’agosto del 1835, lasciando studi di paesaggio e ritratti di costumi tradizionali. Proprio dai suoi disegni è riemersa l’iconografia della “massaia”, riconoscibile dal tipico mantile bianco.
Fig. 2. Théodore Caruelle d’Aligny, Trois études de femmes, 1835, matita su carta, Musée du Louvre, Album Aligny, fol. 23, recto. Fonte: arts-graphiques.louvre.fr/oeuvres/116591
Accanto a lui, l’opera e le memorie del pittore tedesco Adrian Ludwig Richter hanno offerto uno sguardo sulla vita contadina e pastorale dei primi decenni dell’Ottocento. Nei suoi dipinti compaiono scene di comunità al lavoro, processioni e ritualità religiose che scandivano le stagioni agricole.
Fig. 3. Ludwig Richter, (1824-1825) Rocca di Mezzo in the Sabinergebirge, olio su tela, Museum der bildende Kunste, Leipzig.
Le sue memorie "Lebenserinnerungen, eines deutschen Malers", pubblicate dal figlio nel 1901, hanno permesso di approfondire usi e tradizioni del tempo, come il pellegrinaggio a Gerano per la festa di Santa Anatolia, a cui Richter prese parte nel luglio 1824. Attraversare il borgo con gli occhi di questi artisti ha consentito di immaginare Rocca Santo Stefano com’era un tempo, ricollegando la ricerca storica alla memoria orale della comunità. ItinerArte ha così rappresentato non solo un’inaugurazione, ma un laboratorio di valorizzazione condivisa, capace di offrire nuove chiavi di lettura del patrimonio culturale locale e strumenti utili per enti, scuole e associazioni.
Di Francesca Impei