Un trekking urbano a Isola del Liri tra cascate e memorie del Grand Tour

Lo scorso 28 giugno, il progetto PRIN PNRR Envisioning Landscapes ha fatto tappa a Isola del Liri, affascinante cittadina laziale del Frusinate, nota per le sue cascate spettacolari. L’occasione è stata la realizzazione di un trekking urbano dedicato ai viaggiatori del Grand Tour – pittori, scrittori e ricchi facoltosi stranieri (prevalentemente inglesi, francesi e tedeschi) che, tra Settecento e Ottocento, si fermarono qui per ammirare i corsi d’acqua e i suggestivi salti del Liri, simboli di quel gusto “pittoresco” che tanto affascinava l’Europa colta dell’epoca.
Il percorso, ideato da chi scrive con il prezioso supporto di Paolo Accettola – tra i maggiori esperti del fenomeno grandtourista locale – e di Lino Marciano della DMO Stay Ciociaria, si è articolato in quattro tappe in punti chiave della città. A ogni sosta i partecipanti – una ventina di persone tra abitanti e appassionati – hanno potuto ammirare vedute e dipinti d’epoca, accompagnati dalla lettura di pagine tratte da diari e corrispondenze originali, per un cammino complessivo di circa tre ore.
 

Le tappe del percorso

Prima sosta – l’Ex Cartiera Lefebvre e la Cascata del Magnene
Fondata nel 1812 sulle rovine di un antico convento, la cartiera sorse accanto alla cascata del Magnene e divenne in breve tempo un importante polo industriale grazie all’intraprendenza dell’imprenditore francese Carlo Lefebvre. Lo stesso viaggiatore e storico tedesco Ferdinand Gregorovius ne accennò nel suo celebre diario Passeggiate per l’Italia (titolo originale: Wanderjahre in Italien, 1877), definendola un “vero Eldorado”, capace di trasformare la forza delle acque del Liri in fonte di ricchezza.
In epoca precedente alla nascita dell’impianto, questo paesaggio aveva già attirato numerosi artisti. I francesi Nicolas-Didier Boguet (1755-1839), Alexandre-Hyacinthe Dunouy (1757-1841) e Jean-Joseph-Xavier Bidauld (1758-1846), insieme all’inglese Sir Richard Colt Hoare (1758-1838), celebre antiquario e archeologo, immortalarono infatti nei loro dipinti i salti d’acqua e l’ambiente naturale ancora intatto, ben prima che fosse trasformato in distretto industriale.
Oggi la cascata è in gran parte nascosta dalle strutture industriali dismesse, ma se ne intravedono ancora alcuni scorci suggestivi. 

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Fig. 1. Alcuni scatti della prima sosta all’Ex Cartiera Lefebvre, con un piccolo scorcio di quella che un tempo era la cascata del fiume Magnene, oggi ridotta a un ruscello. Foto di Camilla Giantomasso.

 

Seconda sosta – Cascata Grande
Con i suoi 25 metri di salto, è la cascata più famosa di Isola del Liri, spettacolare anche perché scorre proprio accanto al Castello Boncompagni Ludovisi. Ammirata e ritratta da numerosi artisti – dal pittore di corte Jakob Philipp Hackert (1737-1807) allo scrittore e illustratore inglese Edward Lear (1812-1888) – resta il punto più iconico della città, ieri come oggi. 

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Fig. 2. Edward Lear, Isola di Sora, 1842, Yale Center for British Art.

 

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Fig. 3. Altre immagini della sosta alla Cascata Grande durante la passeggiata. Foto di Camilla Giantomasso.
 

Terza sosta – Cascata del Valcatoio
Dal Corso Roma, attraversato il secondo ponte, il percorso ha poi imboccato via Valcatoio, raggiungendo la terza tappa: la Cascata del Valcatoio, che si sviluppa sul lato sinistro del Castello Boncompagni. Il nome deriva con tutta probabilità dalle antiche valchiere o gualchiere, impianti medievali e moderni destinati alla follatura dei panni di lana e, successivamente, alla manifattura della carta.
Questo luogo, oltre che pittoresco, era animato da scene di vita quotidiana che il viaggiatore inglese Richard Colt Hoare restituì nei suoi schizzi, come nel Ducal Palace at Isola di Sora (1791): accanto ai pescatori sulle rive del Liri si scorgono infatti figure femminili, probabilmente lavandaie. Anche il pittore tedesco Jacob Philipp Hackert fu colpito dal fascino della cascata, che raffigurò nella tela Italienische Stadt mit Wasserfall – Isola di Sora (1794).
 

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Fig. 4. Richard Colt Hoare, Ducal Palace at Isola di Sora, 1790, Yale Center for British Art.
 

 

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Fig. 5. Jacob Philipp Hackert, Italienische Stadt mit Wasserfall, 1794. Collezione privata. Fonte: proloco Isola del Liri.

 

Quarta sosta – Gallerie Eustachio Pisani
Il cammino si è concluso in piazza Venti Settembre, presso le Gallerie Eustachio Pisani, dove da un apposito belvedere è stato possibile ammirare il Castello Boncompagni Viscogliosi. Questo edificio, oltre a essere stato uno dei soggetti prediletti da molti viaggiatori stranieri, ospitò anche alcuni di loro: lo stesso Hoare raccontò nel suo diario Recollections Abroad during the Years 1785-1791 (1818) di essere stato accolto per alcuni giorni dal duca Boncompagni Ludovisi durante il suo secondo soggiorno nella Valle del Liri, nel 1791.
Sempre alle Gallerie Eustachio Pisani, il trekking è stato infine arricchito dalla mostra tematica sul Grand Tour, curata da Paolo Accettola in collaborazione con la DMO Stay Isola e il Comune di Isola del Liri. Mentre, nel pomeriggio, si è invece tenuto un seminario condotto da chi scrive insieme al professor Arturo Gallia (responsabile dell’Unità di Roma Tre), per approfondire il progetto Envisioning Landscapes e le sue potenzialità di valorizzazione nel territorio della Valle del Liri.

 

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Fig. 6. Momenti conclusivi della passeggiata alle Gallerie Pisani, con la mostra permanente sul Grand Tour. Foto di Camilla Giantomasso.

 

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Fig. 7. Il seminario conclusivo sul Grand Tour nel territorio, con i referenti del progetto PRIN Envisioning Landscapes, il professor Arturo Gallia e la ricercatrice Camilla Giantomasso, e Paolo Accettola, studioso locale e autore del libro “Artisti e viaggiatori del XVIII-XIX secolo a Casamari e presso San Domenico di Sora” (2019). Foto di Camilla Giantomasso.

 

Di Camilla Giantomasso

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